ICH BIN 2014…ATTO II

Scritto da Simona Luddeni. Stanza: Salotto

Ich bin: quasi tre anni dopo.

Ho aperto EinEspressoBitte nel gennaio 2013 con un post intitolato Ich bin, poche parole per partire con questa avventura. Ora a distanza di quasi 3 anni dall’espatrio in Germania…mi riscrivo.

Perché nella vita siamo quello che eravamo, che siamo e che saremo. 

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Da quando ho aperto il mio blog, a gennaio 2013, ho scritto e riscritto la mia storia a chi mi chiedeva di raccontarla e di raccontarmi.

La mia sfida, ovvero raccontare la ricchezza della differenza culturale, si è tramutata nella mia storia.

Sono Simona, ho 29 anni e 40 mesi (non fate i conti, è inutile…son sempre 29), vivo in Germania, e sono uno dei tanti componenti di questo mondo plurale!

Arrivo dalla Valle d’Aosta,  la regione più piccola d’Italia, nata da genitori calabresi emigrati al Nord più di cinquant’anni fa. Loro con una valigia di cartone, verso un’altra regione italiana, io con un laptop verso un altro paese europeo.

La destinazione diversa, la meta uguale: il futuro.

Ho maturato la voglia di andarmene già in giovane età, dopo il mio primo viaggio all’estero ho capito che il mio disagio non era solo una fase adolescenziale, ma una vera e propria esigenza.

Avevo la costante sensazione che il mio futuro fosse in mano ad altri, e ho cercato in mille modi di riprendermelo.

Ho fatto la dipendente, ho fatto l’autonoma, e infine sono entrata in pubblica amministrazione per cercare di scalfire il sistema dall’interno.

Da sola, con un scalpellino, a cercare di buttare giù i muri…è l’immagine di me che ho di quel periodo.

E quello è stato il colpo di grazia…il muro non l’ho buttato giù, anzi, il poco che ho scalfito mi è venuto addosso.

Ma almeno, non posso dire di non averci provato.

Così un bel giorno io e mio marito ci siamo guardati in faccia e abbiamo deciso che era tempo di andare via.

Non era la prima volta che mi affacciavo all’estero, ma in passato non avevo trovato il mio posto nel mondo.

Ora posso dire di avercelo, sono qui in Baviera, abito a Freising a 30 km da Monaco e

soprattutto sono felice.

A gennaio 2013 decido di condividere la mia esperienza sul web, spinta dalla voglia di far capire alle persone che emigrare per poi lamentarsi delle differenze culturali non serve a nulla, stufa di leggere e sentire piagnistei di vario genere: ”la pasta non è come quella a casa mia” ,“i tedeschi sono freddi” “ il cielo non è azzurro come lo voglio io” e cose del genere.

Le generalizzazioni fanno male alla salute! Sì….sono come un cancro, distruggono piano piano noi…e gli altri.

Quanto mi chiedono “Come sono i tedeschi?” rispondo sempre “ E che ne so io, non li conosco tutti…sono troppi, si fa dura a conoscere circa 82 milioni di persone, pensa che non so neppure come sono gli italiani…son tanti anche loro”.

Io posso parlare per la mia esperienza, delle persone che conosco, e non parlo di una nazionalità…ma di esseri umani che non per forza hanno tutti le stesse caratteristiche perché provenienti dallo stesso posto!

Per questo motivo il mio blog vuole sorridere e far sorridere di me e con me della mia buffa vita da expat!

Nessun confronto tra paesi, nessuno è “meglio di qua o è meglio di là”…perché ognuno di noi sa cosa è meglio per se stesso, e nessuno si può permettere di sindacare sulle scelte altrui!

Atteggiamento positivo e propositivo… prima di tutto! Se ci sono muri li scavalco non ci sbatto contro!

Così il mio www.einespressobitte.com è cresciuto, è diventato un dominio indipendente e chi mi segue ha imparato a conoscermi attraverso i mie post!

Ein Espresso Bitte è la prima frase che ho imparato in tedesco, e quella che uso più spesso! Chiedo in tedesco un mio amore tutto italiano che è l’espresso 😀

Mantengo la mia italianità, ma a modo mio…non certo sventolando il tricolore e criticando tutto quello che non appartiene alla nostra cultura, ma piuttosto cercando di portare in giro quello che la gente ama dell’Italia!

Troppe “nubi oscure” hanno offuscato il Bel Paese, e io nel mio piccolo, lo porto in tavola in Germania!

Insegno cucina italiana in tedesco e in francese in alcune scuole! Oltre a dilettarmi con la penna (o meglio con la tastiera), mi diletto e diverto ai fornelli!

Faccio conoscere la nostra tradizione culinaria con lo stesso spirito del mio blog! Sempre sorridendo…infatti i miei corsi sono rinomati per essere divertenti, visti anche i miei grossi strafalcioni in tedesco!

Lavoro anche per una società che si occupa di marketing, insomma ho scelto cosa volevo fare, mi sono impegnata e ho raggiunto i miei obiettivi! E la cosa stupefacente è che non ho dovuto chiedere il permesso a nessuno!

La sensazione che il mio futuro sia in mano ad altri è sparita…la mia inquietudine da eterna adolescente anche…non ho avuto nessun problema di integrazione, mi dicevano che avrei dovuto frequentare solo italiani perché i tedeschi non avrebbero socializzato…mi dicevano male, perché ho instaurato gran bei rapporti di amicizia anche con loro!

A tal proposito voglio riportare una frase che mi è stata scritta da una ragazza tedesca che mi segue sul blog:

“Secondo me sei davvero un piacevole esempio sia per l’ integrazione ma soprattutto anche per come promuovi lo scambio interculturale!

sembra che stai a trovare facilmente di.mantenere la tua identità italiana ed allo stesso tempo trovare la strada verso l’integrazione in una “nuova patria”!”

Ecco…questa frase, a distanza di quasi 3 anni dal mio espatrio…è quella che mi rappresenta di più…e non è stata detta da un mio connazionale, ma da una ragazza di qui che semplicemente mi legge…e mi vive in questo modo. E io la ringrazio, non poteva farmi regalo più grande con queste parole.

Se dai sorrisi, ricevi sorrisi: io me la vivo così la mie emigrazione, senza tanto ascoltare quello che dicono “gli altri”, ma mettendoci la faccia e il cuore in tutto quello che faccio.

Ho trovato il mio posto nel mondo e per ora me lo tengo stretto.

E voi come vi riscrivereste dopo anni di espatrio? Se avete voglia raccontatevi….

Simona Luddeni

 

 

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Commenti (2)

  • enrica

    |

    mi piace la frase…”Ho trovato il mio posto nel mondo e per ora me lo tengo stretto” ci aggiungerei che ho trovato anche il mio cuore e me lo tengo strettissimo.

    Enrica

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