INTERVISTA AL PRIMO VERO CERVELLO IN FUGA: CRISTOFORO COLOMBO!

Scritto da Simona Luddeni. Stanza: Salotto

Si parla spesso di “cervelli in fuga” per indicare chi, per varie ragioni ha deciso di emigrare in un altro paese.

È un’espressione che personalmente mi fa sorridere perché mi fa immaginare un cervello con le gambe che corre!

Una cosa del genere :

 

Immagine tratta da Internet

Immagine tratta da Internet

 

Tempo fa per motivi lavorativi sono incappata in uno dei primi “cervelli in fuga” esistiti in Italia.

Un ingegnere? No. Un tecnico di laboratorio? Neppure. Un avvocato? Neanche.

Un marinaio, sì, un marinaio…correva l’anno 1451, Cristoforo Colombo nacque da una famiglia umile, ma con i frati imparò a far di calcolo, a leggere e a scrivere, cartografia e disegno!

Insomma, può essere l’inizio della storia di chiunque!

Cristoforo iniziò a viaggiare col padre, divenne un mercante e si fece le ossa migliorando i suoi metodi di misura e di navigazione.

Esattamente come succede a chi fa la gavetta 😀

Nel 1486 si stabilì in Portogallo, si migliorò e iniziò a maturare l’idea che la Terra fosse sferica! Voleva raggiungere le Indie passando per occidente, ma aveva bisogno di soldi per mettere in atto questa sua idea!

Un po’ come capita a molti di noi che hanno idee e le vogliono concretizzare!

Dopo svariati no, finalmente qualcuno gli diede fiducia: i reali di Spagna Isabella di Castiglia e Ferdinando di Aragona!

…e la conclusione delle storia la sappiamo tutti, grazie a Cristoforo Colombo, fu scoperto il Nuovo Mondo.

Aperta parentesi

Permettetemi una battuta: alcuni direbbero “’tacci tua, non potevi farti i fatti tuoi???” 😀 😀 😀

Chiusa parentesi

Così mi sono immaginata un’intervista a Colombo come se fossero esistite la testate giornalistiche odierne, anche all’epoca.

Ecco a voi in esclusiva per “Caravella 3000” l’intervista a Cristoforo Colombo!

Cristoforo Colombo

Cristoforo Colombo

Cristoforo Colombo ha la barba incolta, sul suo volto i segni di un viaggio durato più di 70 giorni. Lo troviamo così: seduto ad una scrivania, penna e calamaio in mano, mentre finisce di scrivere il diario che consegnerà ai reali di Castiglia.

Solo per voi lettori di “Caravella 3000” l’esclusiva del viaggio di Colombo!

Cristoforo, ci siamo visti l’ultima volta a Palos, prima che si imbarcasse sulla Santa Maria per intraprendere il viaggio che l’ha riportata a casa in veste di eroe nazionale, cosa ci può raccontare di questa esperienza?

« Siamo partiti in 88, io e i miei uomini avevamo un obiettivo solo: raggiungere quelle terre, in cuor nostro sapevamo della loro esistenza, ma quello che non sapevamo è che il mare ci avrebbe ostacolato in tutti i modi. Non è stato un viaggio facile, a tratti abbiamo pensato che stavamo osando troppo.

Io dovevo dar loro forza, i miei marinai avevano a casa mogli e figli speranzosi di rivederli, dovevo riportarli a casa sani e salvi. E così è stato.

Il 12 ottobre 1492 gli uomini sulla Pinta hanno avvistato per primi il Nuovo Mondo, e con immensa gioia mi sono inginocchiato a terra per ringraziare Dio di questa grande scoperta ».

Dev’essere stata una grande emozione. Come ha fatto a mettere in piedi questa grande impresa?

« Non è stato facile. Volevo spingermi oltre le Colonne d’Ercole, sono stato preso per matto in molte occasioni. La mia audacia veniva presa per incoscienza, nessuno voleva darmi i mezzi necessari per quest’avventura.

Dopo vari tentativi a vuoto, finalmente la Regina Isabella di Castiglia ha creduto in me e mi ha dato a disposizione equipaggio e caravelle. »

Parliamo della Regina Isabella di Castiglia. Si vocifera che tra di voi ci sia stato più di un rapporto professionale.

« No comment ».

Vedo che non si vuole sbilanciare. Allora parliamo della scoperta, come l’hanno accolta i selvaggi?

« Siamo sbarcati a notte inoltrata, il mio primo gesto è stato quello di spiegare le bandiere reali proclamando padroni i reali di Spagna. Non ho trovato opposizioni, solo popoli pacifici che ci hanno accolto con gentilezza, è stato difficile comunicare, la loro lingua locale era a noi sconosciuta.

La prima isola si chiamava ”Guanahani”, io l’ho subito ribattezzata con il nome di San Salvador, un omaggio alla mia fede cristiana e a Dio misericordioso che ci ha permesso di arrivare sani e salvi » .

Ora che è diventato un eroe che progetti ha per il futuro? Tornerà mai a casa sua, in Italia?

« Sono rientrato in Spagna e sono stato accolto come un trionfatore, devo molto a questo paese che ha creduto in me. So che dall’ Italia molte persone mi seguono con affetto. Non so se tornerò mai a viverci, per ora sto progettando i miei prossimi tre viaggi. I sovrani mi appoggeranno anche in queste spedizioni » .

La ringrazio per il tempo che ci ha concesso e le chiedo se ha qualcosa da dire ai nostri lettori che la seguono con ammirazione.

« Posso solo dire che niente è impossibile per un cuore che sa sognare » .

 

Intervista a cura di

@Simona Luddeni

 

Ogni riferimento a cose, persone o fatti che accadono ai giorni nostri è puramente casuale 😀

…per caso vi ricorda qualcosa questa storia???? 😀

Simona

 

 ps: ovviamente l’intervista è inventata e alleggerita di molti fatti storici ( sterminio popoli, invasioni, crudeltà).

È una simulazione di come alcuni giornali dei nostri tempi potrebbero trattare un argomento del genere!

Omettendo alcuni fatti per enfatizzare le gesta o cercando il gossip 😀

 ps2: il centro del discorso è che già nel 1400 ci si spostava per “motivi di lavoro”, probabilmente anche prima! 

 

 

 

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Commenti (7)

  • Turz

    |

    Ehm… hai scritto 1942 🙂
    Poi Colombo nel primo viaggio ancora non sapeva che era una grande scoperta, si accorse solo nel terzo viaggio che non aveva raggiunto l’India ma un Nuovo Mondo.

    Comunque lo spunto è molto interessante, non avevo mai pensato a Colombo come primo “cervello in fuga” 🙂

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    • Simona Luddeni

      |

      uahahah hai ragione! L’ho corretto subito…maledetto incrocio di numeri! Meno male che te ne sei accorto 😀
      …io ci pensavo l’altro giorno, e una mia lettrice mi ha anche dato un altro spunto…anche Leonardo da Vinci…è un personaggio che si è spostato…da approfondire 😀

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  • Vito

    |

    Se Colombo avesse usato il Tom Tom per la sua navigazione non avrebbe mai scoperto nulla perché avrebbe sentito una voce che gli diceva “tornate indietro appena potete”…

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    • Simona Luddeni

      |

      😀 una roba tipo “fai subito manovra e torna a casa, SUBITO” 😀

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  • MerlinC

    |

    Hahaha divertentissima intervista!
    Io ho dovuto farci anche un tema su Colombo, per il modulo universitario del Mondo Atlantico… E di tornare a Genova (l’Italia allora era solo un’ entitá geografica) non gli passava proprio dalla mente… Se non sbaglio, il fratello era pure emigrato in Portogallo prima di lui…
    Dai miei studi sembra che Colombo era un abile navigatore ma ebbe anche molta fortuna a raggiugere le isole che oggi sono le Bahamas, il meteo gli fu molto amico 😉
    Non per distruggerti un mito, ma l’America come continente l’avevano scoperta giá i vichinghi, che erano approdati in Terranova qualche secolo prima… Potevi gettargliela come domanda per Caravella 3000… “Sig. Colombo, ma non si sente di aver fatto una scoperta del pirla dopo ció che avevano fatto i vichinghi?” ROFL…

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    • Simona Luddeni

      |

      uahaahahahha sì l’avevo letto che non era stata una “scoperta” vera e propria!!! Eh ma sai Caravella 3000 voleva esaltare il personaggio mica poteva insinuare una cosa del genere!!! Maledetta stampa manipolata…uahahahahahahah 😀

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  • MerlinC

    |

    Ma come! Anche Caravella 3000 é stampa manipolata? E miseria, in Italia di originale e vero nun c’é rimasto proprio nulla muahahaha

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